
Non devi ritenerti incapace di meditare! La meditazione non è arrivare automaticamente al silenzio della mente ma, piuttosto, osservarne i meccanismi.
Non sentirti in difetto quando mediti
Come molti meditanti potrebbero testimoniare, spesso la meditazione assomiglia a una specie di lotta nei confronti dei pensieri e delle emozioni perturbatrici che continuamente si affacciano alla tua attenzione. Nel caso di una tecnica basata sull’osservazione del respiro, il processo si potrebbe sintetizzare con questo schemino:
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Osservi il respiro (o il corpo)
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Arriva un pensiero
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Lo segui, identificandoti in esso
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Ti ricordi che stavi meditando (!) e riporti l’attenzione al respiro
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Ritorni al primo punto.
E così via fino alla fine della meditazione.
Constaterai che in certi momenti lo stato di calma tra una distrazione e l’altra dura di più e che la qualità della tua quiete è più profonda.
Il trucco è continuare a rimanere vigile, in continua osservazione dei tuoi pensieri, delle emozioni, ed anche delle sensazioni a livello fisico che via via sopraggiungono.
Nel fare questo ritorni a prendere coscienza del tuo essere, dando sollievo alla mente. Nella vita quotidiana sperimenterai una minore insistenza del tuo chiacchiericcio interiore.
Questo ti regala un notevole beneficio in termini di funzionamento del corpo e della mente: attraverso l’osservazione, aumenterai a ogni sessione la conoscenza di te stesse e questo ti permette di disidentificarti progressivamente dalla tua mente, e anche dal tuo corpo, nel senso che il tuo senso di identità non sarà riposto SOLO in queste tue componenti.
