
Quanto è difficile cambiare in meglio! lo sappiamo bene … in questo post voglio farti un esempio per dirti su quali risorse puoi contare e quale errore non commettere nel tentativo di migliorare un aspetto della tua vita.
Interrompere le vecchie abitudini
Spesso la via per il miglioramento passa attraverso l’interruzione di una abitudine “malsana” e l’instaurazione di una nuova.
Ad esempio: smettere di dormire fino all’ultimo momento e alzarsi tutti i giorni mezz’ora prima per praticare un po’ di attività fisica, meditare o leggere 10-15 pagine di un libro che ti fa crescere.
All’inizio si fa molta fatica a interrompere una vecchia abitudine, ed è su questa fatica che la nostra mente trova un appoggio per convincerci che non ne vale la pena, che “non va bene togliere del tempo al riposo” o che “ci stanchiamo troppo”.
E quindi molliamo, per ritornare alla nostra quotidiana insoddisfazione.

Avviare il “volano”
Hai presente quel disco di metallo che nelle nostre automobili serve ad aumentare l’inerzia e a mantenere la rotazione dell’albero motore in caso di cali di potenza?
Bene, lo stesso concetto di una massa, che una volta avviata, aiuta a mantenere il movimento in essere, si può applicare al processo che ci porta al raggiungimento di un risultato.
Ad esempio prendiamo il proposito di fare attività fisica per ottenere un migliore tono muscolare.
Prima di prendere questa decisione ci siamo dedicati a una vita sedentaria, mantenuta grazie a mille scuse: non ho tempo, mi stanco troppo… Per tutto quel tempo il nostro volano ha girato nel verso sbagliato, portandoci lontano dal nostro livello ideale di salute, energia fisica e resistenza allo stress.
Decidere di alzarsi quella mezz’ora prima equivale a frenare il volano.
Una volta fermo, lo facciamo girare nel verso opposto, inserendo una nuova abitudine e perseguendo ogni giorno la nostra intenzione.
I primi tempi siamo aiutati dall’euforia del nuovo: proprio come ci capita a inizio anno con i famosi buoni propositi.
Dopo una o due settimane però il “bonus” finisce, e quindi, per continuare a far girare quel volano possiamo contare solo sulla nostra volontà e sul fermo proposito di migliorarci.
A un certo punto (di solito dopo 3 settimane) scopriamo che quella fatica quotidiana si sta trasformando in piacere. Ce ne accorgiamo perché ci capita di andare a dormire pregustandoci con gioia il momento in cui ci alzeremo motivati e con il desiderio di godere dei benefici dell’esercizio fisico, della nostra pratica di yoga o di meditazione. Abbiamo anche voglia di aumentare intensità o la durata della nostra sessione.
Il volano gira alla grande! Ma…
Attenzione a non “sedersi”!
