
Cosa fa funzionare o può danneggiare un gruppo di persone che cercano di portare avanti un progetto comune?
Questa è la domanda che molti di noi si fanno, magari in procinto di iniziare un nuovo progetto o contemplando l’ennesimo naufragio di una tentata collaborazione…
In un’epoca dominata dalla frammentazione e dalla predazione delle risorse (tempo, soldi, scelte) gli individui sono sempre più separati e in competizione tra loro.
Noi operatori solistici che ci muoviamo in un’ ottica di “imprenditori di noi stessi” notiamo che non è mai facile trovare persone affidabili con cui collaborare.
Anche nella vita di tutti i giorni ognuno riscontra quanto sia importante poter contare su un vicino di casa a cui affidare le chiavi della nostra abitazione prima di partire per le vacanze, o addirittura essenziale individuare un buon professionista per risolvere un problema che richiede un’azione efficace. Se lasciamo vincere la frammentazione e l’isolamento degli individui dimentichiamo che la collaborazione, la condivisione di valori e principi, di pratiche e di azioni, è l’unico baluardo che possiamo mettere in campo per impedire il ritorno a un’umanità fatta di “lupi contro lupi“.
Il gruppo è superiore alla somma dei componenti

E’ un concetto che ho già discusso nella pagina Che cosa significa “olistico” e a cui ti rimando per capire più a fondo quello di cui ti sto per parlare.
Esistono alcuni fattori che possono influenzare in modo importante la vita di un insieme di persone impegnate in una causa comune.
Ogni componente dovrebbe sempre ricordare che, oltre a se stesso e agli altri soci, collaboratori o compagni, esiste anche l’ente energetico che presiede il gruppo stesso: deve essere considerato a pieno titolo come un componente in più.
Lo chiamerò spirito del gruppo.
Lo spirito del gruppo, in quanto unità in sé, ha dei bisogni, come le persone: sentirsi al sicuro, essere riconosciuto, partecipare alla vita del gruppo stesso e potersi riconoscere nell’insieme di valori e principi condivisi da tutte le persone.
Il gruppo deve essere curato affinché possa prendersi cura di coloro che ne fanno parte.
Che cosa può distruggere un gruppo

Elenchiamo prima di tutto i potenziali problemi, per poi cercare insieme le soluzioni.
I nemici all’interno di un gruppo sano sono coloro che:
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credono di essere superiori
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hanno accumulato odio o risentimento
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sono gelosi
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sentono di essere stati feriti da qualcuno o da qualcosa
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bramano riconoscimento
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anelano a guadagnarsi un ruolo di potere o una posizione di rilievo nell’organizzazione del gruppo.
Le forze oscure si impossessano facilmente di coloro che, attraverso la malizia, il pettegolezzo, il doppiogiochismo e il tradimento, cercano di servire i loro interessi egoistici a spese degli altri.
In questo caso la corretta dinamica di reazione da parte di un gruppo sano potrebbe essere:
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riconoscere che queste forze stanno agendo
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isolare i soggetti che ne sono interpreti, richiamandoli alle loro responsabilità
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in caso di mancato ravvedimento, chiedere di allontanarsi dal gruppo.