Spesso ci capita di dire che una persona, o una situazione, non è in risonanza con noi. Ma cosa significa esattamente, a livello energetico, “risonanza”? E quali implicazioni ha nella vita di tutti i giorni?
La risonanza è un concetto che troviamo anche in fisica. Per famigliarizzarci con questo concetto applicandolo all’ambito sottile, facciamo prima di tutto un esempio sulla risonanza acustica.
Un esempio… musicale
fig. 1
Consideriamo due chitarre identiche, poste a breve distanza una di fronte all’altra, con identico tipo di corde e intonazione (fig. 1).
Facendo vibrare una corda della prima chitarra, osserveremo che, per risonanza dovuta al propagarsi dell’onda sonora, istantaneamente la corrispondente corda della seconda chitarra entra in vibrazione. Altri fenomeni di risonanza, sempre a livello fisico, vengono utilizzati dalla tecnologia in una varietà di applicazioni nel campo dell’elettronica, dell’ottica e delle telecomunicazioni.
Risonanza energetica sottile
Il fenomeno di cui parliamo qui si verifica nel campo delle energie sottili, e parleremo quindi di risonanza sottile.
Ecco il relativo esperimento.
Prendiamo due figure geometriche identiche, ad esempio due quadrati uguali ritagliati nel lamierino metallico che chiameremo forme (vedi figura qui sopra). A una delle due, che chiameremo forma emittente o, semplicemente, emittente, applichiamo energia sottile.
Cosa significa “applicare energia sottile a una forma”?
Ad esempio, se vogliamo applicare al nostro lamierino dell’energia sottile azzurra, sospendiamo le nostre mani su di esso, prendiamo un bel respiro ed espirando visualizziamo l’emissione dai palmi di energia di colore azzurro pallido sulla forma.
Si può quindi constatare, utilizzando una tecnica di percezione dell’energia sottile (ad es. attraverso la sensibilità delle mani o con mezzi radioestesici) che anche la seconda forma (che chiameremo forma risonante o semplicemente risonante) presenta le stesse informazioni.
Nella fig. 2 questa emissione di energia è rappresentata da anelli concentrici che vengono irradiati da entrambe le forme.
Anche qui, per poter effettuare la verifica, è necessario essere in grado di testare l’energia sottile. ne parlerò in un prossimo post.
Ricordo che l’energia, sia densa che sottile, è anche informazione, ne accenno nel post cos’è l’energia sottile a cui vi rimando per approfondire questo concetto.
Molti sperimentatori hanno verificato empiricamente le leggi che regolano la risonanza e che ora andiamo ad approfondire in un paio di aspetti che, come vedrete, non sono per nulla banali.
Risonanza forte e debole
Ecco due leggi primarie della risonanza sottile:
1) Tra due forme uguali si ha RISONANZA FORTE.
Questo significa che nella ricevente, durante il processo di risonanza, ritroviamo una buona quantità di energia. Vedi sempre fig. 2.
2) Tra due forme che invece si somigliano soltanto si ha RISONANZA DEBOLE.
In altre parole solo una piccola parte dell’informazione verrà individuata anche sulla risonante, come evidenziato in fig. 3 (qui sotto) dai cerchi concentrici più piccoli emanati dal quadrato minore.
fig. 3
Quantificando, in base al processo di risonanza debole si rileva sulla seconda forma soltanto la metà circa dell’energia che si potrebbe invece riscontrare nel processo di risonanza forte.
Forme “somiglianti” sono ad esempio quelle con uguali proporzioni ma con dimensioni diverse (ad es. i due quadrati di fig. 3).
Risonanza senza trasferimento di energia?
Ecco altre due leggi dai risvolti molto importanti:
3) La risonanza sottile non implica necessariamente trasferimento di energia.
Riguarda infatti la possibilità di far vibrare due (o più) forme alle vibrazioni sottili che sono loro proprie.
In altre parole, la risonanza sottile è un fenomeno che fa emergere nella risonante le qualità energetiche in essa già presenti.
Tornando all’esempio di prima, tra due quadrati c’è risonanza perché entrambi, in virtù dell’identica forma geometrica, hanno la caratteristica di vibrare a livello sottile con una certa modalità.
Questa legge trova conferma in molte delle mie sperimentazioni.
4) La risonanza è sempre un fenomeno reciproco
Non sarà mai sottolineata abbastanza l’importanza di questa legge, che, estesa analogicamente alle interazioni tra esseri viventi, ha notevoli conseguenze che possiamo facilmente riscontrare nella vita di tutti i giorni.
“Fenomeno reciproco” significa infatti che:
a) un cambiamento che avviene in una forma implica un cambiamento anche nell’altra;
b) il fenomeno avviene nelle due direzioni: ognuna delle parti influenza l’altra.
La reciprocità è rappresentata dalle frecce bidirezionali (a due punte) fra le due forme delle figg. 2 e 3.
Se ci pensiamo un attimo, questa seconda proprietà è la conseguenza inevitabile di quello che abbiamo illustrato in precedenza. Infatti, applicando energia alla forma emittente, ne ritrovo un po’ nella ricevente, ma, attenzione: quest’ultima, vibrando in risonanza in modo leggermente diverso dall’emittente (perché anche tra forme apparentemente identiche qualche piccola differenza c’è), altererà, anche se di poco, la vibrazione della prima, influenzandola. In altri termini, si crea un legame di interazione reciproca che modifica (sia pur di poco) l’energia di entrambi.
La risonanza tra le persone, le organizzazioni e i gruppi
A livello energetico sottile quest’ultimo meccanismo si applica molto bene anche:
-) alle relazioni tra le persone
-) fra le persone e le loro idee, principi, valori, desideri;
-) fra gli esseri umani e le emozioni e pensieri propri e altrui.
E’ un fenomeno che l’esoterismo conosce da sempre, Ne riparlerò in modo più approfondito quando affronteremo il tema delle forme-pensiero.
Ed ecco la quinta e ultima legge:
5) La risonanza è un fenomeno che riguarda sia l’energia sottile pura che quella congesta.
Se avete resistito fin qui, con la quinta legge andiamo a completare il quadro che assume fra l’altro risvolti maggiormente operativi.
Per energia pura si intende una modalità di energia sottile che è in grado di trasportare grandi quantità di informazioni coerenti tra loro, e con effetto benefico sui sistemi sottili degli esseri viventi.
L’energia congesta è invece energia che trasporta una grande quantità di informazioni non coerenti fra loro. Ha una caratteristica: tende a essere più “lenta”, ossia a fissarsi in modo più duraturo dell’energia pura.
Supponiamo di fornire ad un oggetto (ad esempio un cristallo) dell’energia pura, di cui l’oggetto si caricherà in grado variabile a seconda della sua capacità di trattenerla. Possiamo quindi testare (con vari metodi) il rapporto tra la quantità di energia pura emessa e quella congesta immagazzinata dall’oggetto. Se effettuiamo la misura ogni due o tre giorni, dopo un certo periodo di tempo noteremo che la quantità di energia pura tende progressivamente a calare, mentre quella congesta avrà un comportamento differente: tenderà a diminuire di meno, stabilizzandosi ad un certo livello, oppure, addirittura, ad aumentare per l’apporto di ulteriori congestioni dall’ambiente.
E’ per questo motivo che si raccomanda, se si usano dei cristalli, di tenerli puliti, sempre!
Ne ho già parlato nel post Che meraviglia essere energeticamente puliti!
La stessa raccomandazione vale anche per altri strumenti per l’energia sottile, come ad esempio quelli per la radioestesia.
Vi invito a lasciare dei commenti a questo post, soprattutto se vi è l’esigenza di chiarire taluni aspetti che a una prima lettura possono risultare poco chiari.
Sarà mio dovere cercare di fare chiarezza su questo aspetto legato al comportamento delle energie sottili, utilissimo per comprendere non solo il nostro funzionamento a livello sottile, ma anche il perché dei molti fenomeni legati ai luoghi ad alta energia di cui parliamo in questo Blog (vedi qui il post in cui spiego cos’è un luogo ad alta energia).
Interessantissimo! Rapportato alla situazione del momento, si può dire che il contesto di apprensione e di paura circostante rappresenta l’energia congesta, mentre imput positivi ed evolutivi rappresentano l’energia pura?
Con quale frequenza e come si puliscono i cristalli?
Sì Manuela, che esempio calzante hai trovato! Proviamo a esplicitarlo: sicuramente la paura rappresenta una vibrazione caotica e disarmonica facilmente in grado di promuovere lo stesso in noi, e come sappiamo la paura è contagiosa (risonanza) e ci vuole un po’ a farsela andar via una volta che abbiamo accettato di coltivarla (la “lentezza” di cui parlo nel testo). Per la pulizia dei cristalli dipende da come li usiamo, per cosa e con quale frequenza. Nei miei corsi insegno sempre a testarli prima di utilizzarli per cose importanti. Un abbraccio!