Molti ritengono, a torto, che chiedere soldi per le prestazioni in ambito olistico sia inaccettabile dal punto di vista etico (perché si aiutano gli altri) o contradditorio (spesso si parla anche di spiritualità, ritenuta inconciliabile con i soldi, il tutto giustificato da derive più o meno newiagane della serie “tutto è uno”).
Se la pensi così, abbi la pazienza di continuare a leggere: ti mostrerò un altro punto di vista.
Chiedere soldi in cambio della spiritualità?
Anche coloro che ritengono che non sia giusto farsi pagare anche per prestazioni in ambito olistico hanno bisogno dei soldi per poter mangiare, vestirsi, mantenere una casa e spostarsi.
Sicuramente certa religione in questa nostra parte di Occidente ha avuto un ruolo importante nella creazione del mito negativo del denaro: come una cosa sporca con cui non contaminarsi, lo sterco del Diavolo… in realtà tutto questo edificio accusatorio crolla nel momento in cui consideriamo il denaro come un mezzo, e non come un fine.
Personalmente amo pensare al denaro come a energia potenziale condensata. Con quei foglietti colorati che chiamiamo ‘banconote’, o le cifre che leggo sullo schermo del mio computer o sulla mia app nel cellulare, posso ad esempio:
-
aiutare chi è in difficoltà
-
comprare un bene dal negozio sotto casa aiutando l’economia locale;
-
usufruire di un servizio che migliora la mia vita;
-
accedere a una prestazione sanitaria per me o i miei famigliari;
-
oppure posso ottenere informazioni di valore, frequentando ad esempio un corso o acquistando dei libri, migliorando la mia professionalità o apprendendone una nuova;
-
oppure ancora posso permettermi di viaggiare e accrescere la mia consapevolezza.
Assolutamente vero@!!💪👍
Grazie Julia!