
Quanti di noi si trovano in una condizione di cosiddetto “benessere materiale”, senza particolari patologie, ma costantemente oppressi da un devastante senso di vuoto interiore, trascinandosi di qua e di là, malsopportando il prossimo, maledicendo il proprio lavoro e desiderando che lo strazio di ogni giornata finisca prima possibile?
Solo andando oltre la concezione dell’essere umano fatto solo di tessuti, organi e apparati e regolato soltanto dalle leggi della biochimica, possiamo comprendere quali sono i bisogni delle persone e come aiutarle a partire da questa condizione si svuotamento, sempre più diffusa.
I nuovi bisogni: non solo sopravvivenza
