Migliorarsi meditando

La meditazione è il migliore regalo che possiamo farci

 

Meditare regolarmente procura diversi vantaggi: dall’aumento del proprio potenziale psicofisico all’abbassamento degli effetti dello stress, fino alla scoperta di noi stessi e dei nostri reali bisogni, e solo riconoscendoli, e cercando di realizzarli,  possiamo incamminarci verso la nostra personale interpretazione della parola “felicità”.
Ultimamente la scienza sta studiando con attenzione quello accade a coloro che meditano regolarmente.

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Non è un caso che nel 2005, durante il simposio annuale della Society for Neuroscience a Washington D.C. fu inviato il Dalai Lama come esponente di una antica tradizione e filosofia che nella meditazione ha uno dei suoi cardini: il Buddhismo.
Per determinare gli effetti della meditazione gli scienziati utilizzano gli strumenti tecnologici propri delle neuroscienze (EEG, TAC…, risonanza magnetica, e altre) cercando prove a livello fisiologico, biochimico e istologico.  In realtà mente e coscienza non hanno una natura propriamente materiale, ma la scienza, per darci delle risposte, non può che ricorrere a sperimentazioni di tipo fisico o comportamentale.
Ma, a parte questa esigenza di prove “fisiche”, per convincerci che la meditazione può migliorare sostanzialmente la nostra vita, esistono almeno duemilacinquecento anni di esperienza documentata, tra Oriente e Occidente.
In quello che segue, ho raccolto qui una serie di informazioni sugli effetti della meditazione, a breve, medio e a lungo termine, alcune anche alquanto sorprendenti! Dopo averle considerate dovrai convenire con me che, se non hai mai meditato prima… è ora di cominciare!

 

1 – Aumento del potenziale psicofisico

 

Foto Zoltan Tasi

Maggiore benessere e vitalità
Gli studi neurologici hanno evidenziato che il cervello dei meditanti produce una maggiore quantità di onde theta, normalmente prodotte nelle fasi del sonno profondo, quando il nostro corpo avvia i suoi processi di ristrutturazione a livello fisico. In effetti i meditanti, anche quelli alle prime prove, sperimentano già dopo alcune settimane di pratica un deciso aumento della vitalità, e la riduzione del senso di stanchezza e di sonnolenza diurna.
Maggiore efficienza mentale e memoria
I meditanti di una certa esperienza hanno una forte capacità di concentrazione e, se si distraggono, avendo una mente più ferma e lucida, la ritrovano più facilmente. Spesso hanno una elevata capacità di apprendimentoflessibilità mentale e memoria. Queste sono qualità che possono fare la differenza non solo nello studio, ma anche in quasi tutte le professioni, nelle quali è ormai richiesta una formazione continua per mantenersi al passo.
Addirittura in alcuni casi si hanno delle variazioni di tessuto in alcune aree cerebrali dei praticanti.

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Aumento delle capacità intuitive e creative
L’intuizione è la capacità di cogliere immediatamente dei significati o di collegare aspetti della realtà al di là di relazioni logiche e di causa-effetto. Meditare aumenta in modo naturale la capacità di trovare soluzioni innovative ai problemi, a volte fino al limite di una visione geniale.
Sul piano neurologico numerosi studi mostrano che nel cervello dei meditanti si creano nuove vie di comunicazione e di connessione neuronale.

 

2 – Abbattimento degli effetti negativi dello stress

Anche se non tutto lo stress è da considerare negativo, molti ricorrono alla meditazione per cercare di alleviare i sintomi e i segnali dello stress ”cattivo” (distress).
Limitare gli effetti negativi a livello fisiologico
Ci sono evidenze del fatto che i meditanti hanno la capacità di controllare meglio le risposte fisiologiche agli stimoli, ad esempio la produzione di determinati ormoni o l’instaurarsi di stati infiammatori. Possono vantare statisticamente una minore incidenza degli effetti negativi dello stress, da quelli fisici a quelli psicologici (come ansia, depressione, nevrosi e fobie, o i sempre più diffusi attacchi di panico).

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Gestione dello stress
Flessibilità, forza interiore, pazienza: tutte qualità grazie alle quali un serio e assiduo meditante può ottenere calma e lucidità costanti, potendo così affrontare al meglio compiti o performance stressanti (es. parlare in pubblico) e in generale tollerare meglio periodi prolungati di sovrastimolazione fisica, emozionale e mentale.
Resilienza emotiva
I meditanti hanno libertà maggiore dagli effetti delle emozioni negative, che a tutti noi capita di provare: paura, rabbia, gelosia, frustrazione, invidia, orgoglio, ma anche  la confusione, il senso di inadeguatezza, o di essere degni… chi pratica meditazione tende a ridimensionare più in fretta le conseguenze degli stimoli negativi mantenendo stabilità emotiva e a dare risposte agli stimoli più adeguate. Gli ostacoli, gli imprevisti e gli eventi dolorosi ci influenzeranno sempre meno, e avremo la capacità di reagire agli imprevisti più rapidamente ed efficacemente.

 

3 – Benefici a medio e a lungo termine

 
Autoconoscenza e inizio di un percorso di trasformazione
Meditando costantemente, anche se siamo neofiti, possiamo notare un certo miglioramento e l’allentarsi progressivo di ciò che ci fa soffrire e/o tende a limitarci, come i complessi, le piccole fobie, le nevrosi.
Attenzione: questo non significa che la meditazione sia una forma di terapia!
Voglio essere molto chiaro: si medita per diventare consapevoli, non per cercare di guarire in modo miracoloso!
Questo fraintendimento, va detto, è una distorsione del significato di questa pratica che troviamo in alcuni dei messaggi dell’odierna New Age: se sei spirituale allora devi essere felice, sano e magari ricco …
La meditazione può sicuramente aiutarci, nel senso che ci può dare un sollievo dalla pesantezza di determinate condizioni, oppure permetterci di accorgerci che dentro di noi ci sono delle zone di sofferenza, delle strutture bloccate.
Ricordo che in questo caso occorre rivolgersi a un medico o a uno psicoterapeuta i quali valuteranno un eventuale percorso terapeutico.
 
Aumento dell’efficacia delle discipline olistiche
La meditazione è una disciplina che accompagna trasversalmente tutte le altre: favorendo la piena potenzialità delle facoltà psicofisiche, può infatti coadiuvare ogni altra disciplina olistica (Shiatsu, floriterapia, massaggio…), sia dal punto di vista dell’operatore, che si troverà a disporre di maggiore calma, comprensione, empatia, e quindi ad accrescere la sua efficacia, sia da quello del cliente che, meditando, può affrontare i suoi limiti con più strumenti e integrare meglio i cambiamenti, a volte anche difficili e dolorosi, che un vero processo di aiuto deve necessariamente generare.
 
Raggiungimento di uno stabile livello di benessere interiore
Nella maggior parte di noi lo stato interiore è influenzato in gran parte da quello che succede  dall’esterno: se le cose vanno bene ci sentiamo felici, altrimenti sprofondiamo nella tristezza: siamo reattivi.
La vita è piena di difficoltà, ma, finché permaniamo in una modalità reattiva, durante le nostre complesse giornate saremo permanentemente sconnessi dalla fonte della “gioia senza contrari”, intesa come “felicità senza causa” (quella che avevamo da bambini, ricordate?).
E’ possibile ritornare a quello stato, meditando e coltivando quotidianamente uno stato interiore calmo.
La sofferenza non è causata dalle cose che accadono, ma da come la nostra mente reagisce agli avvenimenti.

 

Chiarezza di visione
 Ogni praticante di meditazione constata che, a mano a mano che nei mesi e negli anni procede con la pratica, aumenta il suo stato di centratura, ossia la caratteristica di produrre pensieri, emozioni e azioni coerenti con la propria specificità.
Se meditiamo con costanza e regolarità, nel tempo diventerà sempre più chiaro a noi stessi quali sono le nostre vere priorità nella vita.
Maggiore creatività
Anche se le neuroscienze hanno dimostrato che i due emisferi cerebrali collaborano costantemente, spesso nelle persone si nota la predominanza della funzionalità di un emisfero sull’altro (ad esempio della parte “razionale” su quella “artistica”). Nei meditanti la comunicazione tra gli emisferi è migliore, fatto che aumenta, e non di poco l’accesso e la capacità di utilizzo delle nostre migliori risorse creative.
Disidentificarci per ritrovare la nostra vera identità
La nostra essenza non è il nostro corpo, le nostre emozioni, o la nostra mente, in una parola la nostra  personalità, che non è altro che il veicolo attraverso cui ci manifestiamo facendo esperienza del mondo. Noi siamo anche questo, ma non siamo solo questo. Uno dei rischi che si sperimentano nell’identificarsi nel nostro veicolo è quello di perderci nei bisogni senza fine del corpo, nelle emozioni ed espressioni sofferenti, e nei pensieri spesso caotici e contradditori, all’interno dell’incessante dialogo interiore.
La meditazione, attraverso l’osservazione di noi stessi in stato di quiete profonda, ci permette di accedere a uno spazio illimitato al di là della nostra personalità. Questo processo è noto come disidentificazione: si smette gradualmente, nel tempo, di basare la propria identità sulle cose che si hanno e si fanno, ritrovando la propria vera identità, intesa come specificità. Da qui individuare i propri talenti e iniziare a cercare la propria strada il passo è breve…
Una via verso la realizzazione spirituale
Meditare aiuta a sviluppare compassione, benevolenza, empatia e attenzione verso gli altri, tutte qualità che gli individui in questa nostra “civiltà” hanno smarrito e che possono recuperare in vista di un miglioramento della qualità di vita di tutti. A parte il beneficio generato dal distogliersi dal continuo pensiero “io” (come ci ha insegnato il compianto Italo Cillo), su cui anche la scienza è d’accordo (vedi qui), grazie a queste qualità, che nascono dal cuore, ognuno di noi davvero può percorrere il sentiero della propria realizzazione spirituale, come il Buddhismo e molte altre filosofie e dottrine, anche in Occidente, ci insegnano da millenni.

Quindi? cosa aspetti?

A tutte queste considerazioni vorrei aggiungerne una, di ordine eminentemente pratico: la meditazione è facile da imparare (altra cosa poi è continuare: servono volontà, motivazione e costanza) e non costa praticamente nulla, nel senso che non servono costose o complicate attrezzature, e possiamo meditare in qualsiasi luogo!
Perché non provare?
Dal 2001 mi interesso di tutto ciò che riguarda l’interiorità dell’uomo (vedi la pagina Bio), studiando e praticando diverse discipline.
Attualmente insegno tecniche di meditazione e di visualizzazione creativa. Vedi la sezione eventi per avere aggiornamenti sulle prossime iniziative.